The Challenge of HER-2low in Breast Cancer: currents insights, diagnostic and future directions

Nel tumore mammario, la positività di HER2 è sempre stata definita in maniera binaria: una marcata iper-espressione della proteina dettata dall’amplificazione del gene o un’assenza dell’iper-espressione stessa. Tale valutazione viene effettuata dal patologo, che classifica il tumore in base alla percentuale di cellule tumorali con l’intensità e la completezza più alte di marcatura. In questa suddivisione dicotomica – positivo vs. negativo – i casi “equivoci” al momento sono indicati (e trattati) come negativi.
Esiste però un folto gruppo di pazienti che mostrano basse espressioni di HER2, le cosiddette HER2 low (IHC1+,2+ ISH-) cioè tumori che hanno un’espressione media sulla membrana cellulare dalle 40-50.000 fino alle 200-500.000 molecole e che finora non ha avuto accesso a terapie potenzialmente efficaci, perché l’algoritmo terapeutico non teneva conto delle basse espressioni di HER2
I risultati del trial DESTINY-Breast04, in cui il coniugato anticorpo-farmaco (ADC) trastuzumab deruxtecan, ha dimostrato un beneficio di sopravvivenza clinicamente significativo in pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2 low, è il primo studio a dimostrare che selezionare le pazienti per il trattamento sulla base di bassi livelli di espressione di HER2 ha il potenziale per cambiare i paradigmi di diagnosi e trattamento del carcinoma mammario non resecabile e/o metastatico.
È necessario quindi identificare tutte le varie declinazioni di iper-espressione di HER2 nel tumore della mammella modificando il modo di refertare includendo anche la categoria degli HER2 low (ed in un immediato futuro anche gli “ultra-low” perché usare come bersaglio livelli più bassi di espressione di HER2 può offrire un altro approccio per ritardare la progressione della malattia e prolungare la sopravvivenza e questo è l’obiettivo del progetto.

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